COME GLI USA PREPARANO LA GUERRA IN EUROPA: PAROLA DI GEORGE FRIEDMAN

George FriedmanGeorge Friedman, uno dei massimi esperti di intelligence tattica, espone il piano che gli USA hanno in Europa, parlando di Russia, crisi in Ucraina, Germania, crisi dell’Euro e guerre…

George Friedman è un americano di origini ungheresi, fondatore e presidente del think-tank Stratfor, «autorità in materia di intelligence tattica e strategica globale», come lo definisce il NYTimes. Per Friedman, la Ue non ha nessun ruolo nello scacchiere internazionale. Nel suo discorso al Chicago Council of Global Affairs sobriamente intitolato «Europa: destinata alla guerra?» prevede che «l’idea stessa di una esclusività europea a mio avviso la condurrà a guerre». Afferma: «L’Europa subirà la stessa sorte di tutti gli altri Paesi: avranno le loro guerre. Non ci saranno centinaia di milioni di morti, ma l’idea di una esclusività europea, a mio avviso, la porterà a delle guerre. Ci saranno dei conflitti in Europa. Ce ne sono già stati, in Iugoslavia ed ora in Ucraina».

Per lui non sembrano esistere né Bruxelles, ne un’identità europea: «Abbiamo rapporti con la Romania, ne abbiamo con la Francia . Non esiste una ’Europa’ con cui gli Stati Uniti hanno rapporti». E restando sulle singole identità, ecco il rischio paventato da Washington: «L’estremismo islamico non rappresenta una minaccia. La questione primaria per gli Stati Uniti, per la quale facciamo guerre da un secolo […], è la relazione tra Germania e Russia. Perché insieme rappresentano la sola forza che potrebbe minacciarci, e bisogna fare attenzione che non ci si arrivi». Per gli Stati Uniti la paura fondamentale è dunque che il capitale finanziario e la tecnologia tedeschi si saldino con le risorse naturali e la manodopera russe. La crisi in Ucraina, crisi voluta e fomentata dal governo americano, è da leggere sotto questo obiettivo.

Diretto sull’Eurasia («La politica che raccomando è finanziare entrambe le parti in modo che si battano l’una con l’altra. E’ cinico, non è molto morale, ma funziona»), Friedman non sottace temi scomodi («La destabilizzazione è il vero scopo delle nostre azioni estere. Non instaurare una democrazia. Una volta destabilizzato un paese, dobbiamo dire ‘missione compiuta’ e tornarcene a casa»). Perché questo? Perché, se gli USA invadono l’Eurasia, sono in inferiorità numerica. Quindi, per l’amministrazione americana è più conveniente mettere Russia ed Europa l’una contro l’altra.

Ma è sulla Germania che Friedman dice quello che noi sappiamo e che nessuno mette nero su bianco: «Il problema non è il debito della Grecia, ma la manipolazione e il dominio dell’Euro della Germania, per creare un mercato continentale per le esportazioni tedesche. La Germania esporta la metà della sua produzione nazionale e la sua stabilità dipende dal mercato. Questo si traduce in prestiti infiniti a stati che, come la Grecia, non possono ripagarli, per comprare beni tedeschi. Il risultato: austerità, depressione e default di stati membri».

«E’ una catastrofe sociale: l’Europa del sud non si riprenderà per almeno una generazione. Quando un povero diventa più povero, nessuno se ne accorge, ma quando dottori, ingegneri, professionisti improvvisamente perdono il lavoro, e dopo 6/7 anni si accorgono che le loro speranze di riaverlo sono destinate a spegnersi, che non riavranno più la loro vita indietro, allora di solito arrivano i signori con i baffetti [Hitler, come per dire «i dittatori», ndr] e prendono i voti.  In Europa sono così ossessionati dalle banche che pensano che se le banche vengono salvate e i bond vengono ripagati, sono al sicuro. Arriva un momento in cui ha più senso fare bancarotta che ripagare i debiti. L’Europa ha superato questo punto di gran lunga».

Friedman ricorda che gli Stati Uniti d’Europa sono un progetto degli Stati Uniti d’America, che però non tiene conto del fatto che ci sono grandi, storiche divisioni tra i popoli europei. «Tutti odiano i tedeschi. Gli unghersi odiano i rumeni. In Belgio i valloni odiano i fiamminghi. La Catalogna vuole lasciare la Spagna. Il nord Italia vuole lasciare il sud Italia. I francesi odiano i tedeschi. La mappa europea è un disastro, perché alla fine l’Europa non condivide una fede. Per essere una nazione, devi avere una fede comune. Il risultato è che nessuno parla con l’Europa, ma solo con i singoli stati membri. Dopo la crisi della Lehman Brothers, i banchieri americani si sono riuniti in una stanza, se le sono date di santa ragione e hanno trovato una soluzione. Perché si sentivano americani. In Europa questo è impossibile. I risultati si vedono e si vedranno».

Articolo tratto e integrato da QUESTO post di Claudio Messora

Consigliamo vivamente di vedere questo estratto dell’intervento di George Friedman, tradotto in italiano:

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Per approfondire, consigliamo di leggere QUESTO articolo.

4 pensieri su “COME GLI USA PREPARANO LA GUERRA IN EUROPA: PAROLA DI GEORGE FRIEDMAN

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