L’EURO NON FUNZIONA, PAROLA DEL CAPO ECONOMISTA DELLA BCE

Euro

Peter Praet, capo economista della Banca Centrale Europea, afferma che l’Euro impedisce alle economie nazionali di rinascere e afferma che la BCE deve cambiare rotta.

Che l’Euro non funzioni, sono ormai molti a dirlo, non è una novità. Fatto interessante, invece, è che ora lo dica -e con forza- anche il Capo economista della Banca Centrale Europea, Peter Praet. E stupisce anche il fatto che dica tutto questo mentre Mario Draghi, il presidente della BCE, ha appena sostenuto davanti al Parlamento Europea che «la ripresa procede in modo graduale». Praet ha invece dimostrato che tale ripresa non solo non è graduale, ma neanche esiste. Esiste invece un continuo e inesorabile decremento del livello di produttività, delle aspettative di crescita decisamente inferiori del previsto e, soprattutto, una crescente disoccupazione.

Peter Praet

Peter Praet

I dati apparentemente abbastanza positivi che mostrano una media della disoccupazione europea come ferma al “solo” 10,5% -afferma Praet- sono da leggere sapientemente. Sono infatti solo tre paesi che hanno aderito all’Euro che vantano di un basso numero di persone senza lavoro: Lussemburgo, Austria e, guarda caso, Germania. Grecia, Irlanda, Spagna, Italia, Portogallo e Slovenia continuano ad avere inesorabilmente delle economie decisamente fragili ed un altissimo livello di disoccupazione. Sono esclusi, ovviamente, paesi come Danimarca, Svezia e Islanda, che godono anch’essi di una bassissima disoccupazione, ma che hanno scelto di stare alla larga dalla moneta unica, conservando la propria. Tutti questi dati, il capo economista della BCE gli ha esposti in una recente conferenza in Germania. La nazione che ha ospitato questo incontro non è stata scelta a caso. Jens Weidmann, presidente della Deutsche Bundesbank, è convinto che la disoccupazione sia un problema che devono risolvere i singoli governi nazionali, ma che non devono interessare per niente le banche e tantomeno la BCE.

Jens Weidmann

Jens Weidmann

L’intervento di Peter Praet va quindi letto in netta contrapposizione alle idee di Weidmann (nonché a quelle di tutti i banchieri europei). Occorre, a suo avviso, un radicale cambiamento delle politiche economiche e non solo dell’Unione Europea. L’Euro è stato un fallimento, perché impedisce a queste economie di risollevarsi: questa, in estrema sintesi, è la conclusione di Preat. Ed è da notare che, almeno fino ad ora, nessuno della BCE si è preso la briga di rispondere negativamente alle tesi del capo economista della BCE.

Per saperne di più: 

  • Leggi QUESTO articolo di Tino Oldani;
  • Leggi QUESTO articolo apparso su Wolf Street (in inglese).

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