MA VOI CREDETE VERAMENTE CHE LA DONNA SIA NATA DA UNA COSTOLA?

creazione-donna-eva-costolaQuello della donna nata dalla costola è uno degli episodi della Bibbia più citati e più fraintesi. Molti pensano che ancora i cristiani credano che sia successo letteralmente così. Vediamo veramente com’è andata…

Ma voi credete veramente che la donna sia nata da una costola?

Come abbiamo già visto, anche questo racconto (come anche gli altri contenuti nei primi undici capitoli della Genesi) non ha la pretesa di essere un resoconto storico, bensì desidera trasmettere un insegnamento fondamentale per capire meglio parte del volto di Dio e parte del nostro volto. Nella Genesi esistono due racconti della creazione dell’essere umano. Nel primo, maschio e femmina nascono insieme, creati a immagine e somiglianza di Dio. Nel secondo racconto, invece, la donna appare in seconda battuta, nata dalla costola dell’uomo. Alcuni hanno fortemente attaccato questo passo della Bibbia, perché, a loro avviso, educherebbe ad una visione della donna inferiore all’uomo e da lui dipendente. In realtà il messaggio è esattamente l’opposto. Ma leggiamo prima il testo: «E il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda”. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: “Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta”. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne». L’autore del testo aveva davanti a sé una comunità con un grave problema: la quasi totale sottomissione della donna da parte dell’uomo. In quella società, infatti, donne e bambini al di sotto di 12 anni valevano quasi come oggetti ed erano proprietà dell’uomo. L’autore biblico, nella preghiera e nel rapporto con Dio, aveva ben capito che non era questa la Sua volontà, che Lui invece desiderava che l’uomo e la donna si amassero alla pari. Per educare il popolo a questa visione, ha composto un racconto perché fosse letto nelle sinagoghe (luoghi di culto ebraici). Questo racconto inizia con un Dio che riconosce la solitudine dell’uomo e vuole porvi rimedio. Per questo Dio creerà degli animali e li presenterà all’uomo, ma questi non lo soddisfaranno completamente: gli animali sono anch’essi un grande dono di Dio, ma non è nel rapportarsi con loro che l’uomo può trovare la piena felicità. Lo scopo di Dio, infatti, è trovare all’uomo «un aiuto che gli corrisponda». Questa frase, dall’ebraico, potrebbe anche essere tradotta «un aiuto che gli sia davanti, che gli sia pari», e anche «un aiuto che gli sia contro». Il senso di questo testo è quindi che l’uomo può vincere la sua solitudine solo quando riconosce che l’essere che Dio ha posto accanto a lui gli è pari, è come lui, e che è anche capace di tenergli testa («un aiuto che gli sia contro»). In una società dove il valore dell’uomo si manifestava anche nel sottomettere la propria moglie, ecco che l’autore sacro vuole educare il popolo a riconoscere che Dio tratta l’uomo e la donna da pari.

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Chagall – Gli amanti in blu

Per rafforzare ancora di più questo insegnamento, ecco che in questo racconto la donna è stata fatta nascere dalla carne dell’uomo. La donna, in questo modo, è simile all’uomo, condivide la sua stessa natura. Non solo: l’ha fatta nascere da una costola. Perché questa stranezza? Lo si capisce leggendo un passo del Talmud. Il Talmud era il commento alla Torah (i primi cinque libri della Bibbia, che per gli ebrei rappresentano i libri della Legge) svolto da alcuni rabbini dell’epoca (i rabbini sono coloro che, nella comunità ebraica, hanno il compito di spiegare la Sacra Scrittura e di presiedere al culto della sinagoga). E’ un passo molto famoso, ripreso anche da tanti studiosi nei secoli successivi. In esso vi si legge che la donna non è stata creata dai piedi dell’uomo, perché Dio non vuole che sia da lui calpestata; neanche dalla testa perché non sia governata, ma dal fianco, per mostrare che gli è pari. Non solo: la costola si trova sotto il braccio, perché la donna sia protetta, e anche accanto al cuore, perché sia amata dall’uomo. Attraverso questo testo, quindi, l’autore sacro voleva educare gli uomini che aveva davanti -che spesso trattavano le proprie mogli come oggetti- ad amarle, proteggerle e a rispettarle, a trattarle come pari: questa era la volontà di Dio, ed era questo un importante messaggio che Dio voleva dare al suo popolo.

Il racconto che tratta l’origine della donna è più lungo e ha molti più particolari e significati di quelli che ho citato. E’ impossibile in poche righe andare in profondità del testo biblico. Quello che qui abbiamo mostrato, era semplicemente nella speranza di farvi accorgere innanzitutto che quello che afferma la Bibbia non è per niente in contrasto con la scienza, per il semplice fatto che quest’ultima vuole mostrarci come si è evoluto l’essere umano, mentre la Sacra Scrittura vuole in questo testo insegnarci che Dio desidera che l’uomo ami la propria donna e la tratti alla pari di lui. E poi, abbiamo scritto queste righe anche per mostrare come questi testi, scritti quasi tremila anni fa, mantengono ancora una grande bellezza e attualità.

Ma voi credete veramente che la donna sia nata da una costola?

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